L'amor che move il sole e l'altre stelle.
 

Gino Paoli

Gino Paoli nasce a Monfalcone (Gorizia) nel 1934, figlio d'un ingegnere navale e di una casalinga. Ancora bambino, si trasferisce a Genova, ove - dopo aver fatto il facchino, il grafico pubblicitario ed il pittore - esordisce come cantante da balera, per poi formare un gruppo musicale assieme agli amici Luigi Tenco e Bruno Lauzi. Notato dalla casa discografica Ricordi, viene scritturato. Nel 1960, dopo aver inciso alcune cose altrui, realizza "La gatta": sulle prime rifiutato dal pubblico, il pezzo piano piano cresce nelle vendite per diventare infine un grande successo. E' l'inizio del periodo più bello e fecondo per la carriera del Nostro: nel breve giro d'un lustro vengono alla luce brani del calibro de "Il cielo in una stanza", "Senza fine", "Sassi", "Me in tutto il mondo", "Anche se", "Sapore di sale", "Che cosa c'è", "Vivere ancora", tutti destinati a divenire dei classici ed essere tradotti in molte lingue.
Assurto al rango di superstar, Paoli scopre e lancia altri artisti: produce il primo album del giovane Lucio Dalla, spinge il riluttante Fabrizio De André ad esibirsi con lui al Circolo della Stampa genovese. Dopo un lungo periodo di crisi, dovuto al suicidio di Luigi Tenco, torna alla ribalta nel 1971 con il microsolco "Le due facce dell'amore": ma il long-playing più significativo del periodo è "I semafori rossi non sono Dio" (1974), una sorta di tributo al cantautore spagnolo Manuel Serrat, di cui vengono tradotte alcune fra le pagine più belle. Nel 1980 Paoli ricorda l'amico Piero Ciampi, morto pochi mesi prima, allestendo con "Ha tutte le carte in regola" (1980) un album tutto di sue composizioni; cinque anni dopo, a conclusione d'una trionfale tournée con l'antica compagna Ornella Vanoni, appare il doppio live "Insieme". Da ricordare, nell'ultimo quindicennio, "Cosa farò da grande" (1986), "L'ufficio delle cose perdute" (1988) e "Matto come un gatto" (1991), quest'ultimo contenente l'ormai celeberrima "Quattro amici".Dopo il successo del CD "King Kong Paoli" (1993), Gino Paoli si era preso una mezza vacanza, sfuggendo a tutte le logiche di mercato, e aveva ricantato John Lennon, Cat Stevens, Stevie Wonder, James Taylor, Sinatra e Jobim in un album intitolato "Appropriazione indebita" (1996). Alle soglie del Duemila torna alla ribalta con "Pomodori", arrangiato dal Maestro Beppe Vessicchio e "Per una storia" (2002) , due lavori che segnano un momento importante nella carriera di Gino Paoli, che festeggia così quarant'anni di grandi successi musicali.
Nel 2002 esce una raccolta di brani inediti "Se", contenente il singolo "Un altro amore" presentato al 52° Festival di Sanremo, dove ottiene un grande successo di pubblico e di critica. Il 2004, a distanza di vent'anni, segna il ritorno della coppia Paoli - Vanoni in "Ti ricordi? No, non mi ricordo": dodici canzoni nuove scritte e cantate insieme, frutto di un rapporto di stima reciproca e di complicità e non di una semplice operazione commerciale.


Fonte: Italica
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