L'amore è il moto dell'animo verso ciò che piace.
 

Lucio Battisti

Lucio Battisti (Poggio Bustone 1943 - Milano 1998) esordisce come compositore nel 1965 con "Se rimani con me", scritta per i Dik Dik. L'anno successivo incontra Giulio Rapetti, in arte Mogol, dando con lui vita ad uno tra i sodalizi artistici più fortunati nella storia della musica italiana. Tra i primi brani composti assieme, "Per una lira", eseguita dai Ribelli, diverrà in seguito il suo primo singolo. Il 1967 è l'anno di "29 settembre", uno degli hit più noti dell'Equipe 84; ma il primo, vero successo di Lucio può esser considerato "Balla Linda", eseguita al Cantagiro del '68 e nota poi anche negli Usa, nell'interpretazione di Grass Roots. Il '69 è fondamentale nella carriera del cantante reatino: in questo arco di tempo, infatti, partecipa al Festival di Sanremo con "Un'avventura" (in coppia con Wilson Pickett), trionfa al Festivalbar con "Acqua azzurra, acqua chiara" e fa uscire uno dei suoi pezzi destinati a vendere di più, "Mi ritorni in mente". Nel 1970 appare la fortunata - diciannove settimane di permanenza ai primi posti delle classifiche - raccolta "Emozioni", preceduta dal singolo "Fiori rosa fiori di pesco"; nell'estate dell'annata seguente compare il suo terzo album, "Amore e non amore", che rompe con la tradizione indigena, attraverso una serie di strumentali e alcune cose assai innovative per l'epoca come "Dio mio no", censurata dalla Rai per la situazione erotica cui allude. La sua attività di compositore per i colleghi tocca i propri vertici nella collaborazione con Mina, che figlia "Insieme" e "Io e te da soli" nel '70, "Amor mio" e "La mente torna" nel '71; azzeccate, inoltre, quelle con Bruno Lauzi ("Amore caro, amore bello"), con la Formula 3 ("Eppur mi son scordato di te"), coi Dik Dik ("Vendo casa"), sempre nel '71. Il singolo "Pensieri e parole" (1971) chiude il rapporto con la Ricordi, e nel novembre dello stesso anno, "La canzone del sole" inizia quello con la neonata etichetta Numero Uno: per essa, Battisti inciderà i suoi 33 giri più importanti, a partire da "Umanamente uomo: il sogno" (1972). Di qui in avanti, gli exploit della ditta Mogol-Battisti non si contano più, tanto sono continui e regolari: si va da "I giardini di marzo" a "E penso a te", da "Il mio canto libero" a "Io vorrei... non vorrei... ma se vuoi...", da "Il nostro caro angelo" ad "Ancora tu", da "Amarsi un po'" ad "Una donna per amico". L'album "Una giornata uggiosa" (1980) segna la fine della partnership con Rapetti; si apre una seconda fase della carriera di Battisti, caratterizzata dal sodalizio - iniziato nell'82 - col paroliere Pasquale Panella e da album semisperimentali, da "Don Giovanni" (1986) a "Hegel" (1994). In seguito Battisti smetterà di lavorare per ritirarsi nella sua casa di campagna; poco dopo, muore per una rara malattia del sistema linfatico.


Fonte: Italica
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